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03

Gen

2012

Il 14enne Vito Michael Brigandì Campione Europeo Juniores Stampa


Michael Brigandì con il suo Maestro  Shihan Tsutomu WakiuchiA soli 14 anni, il messinese Vito Michael Brigandì conquista, a Varsavia, il titolo di Campione Europeo di Kata

Dopo l’eclatante successo di Myriam Gentiluomo, medaglia d’argento ai recenti Campionati Europei a categoria di peso (Padova, Maggio 2011), arriva la nuova straordinaria affermazione di un altro atleta italiano, che ha partecipato alla prima edizione dei Campionati Europei Juniores, svoltisi a Varsavia (Polonia) sabato 17 Dicembre 2011. Ha soltanto 14 anni, il neo-campione europeo Vito Michael Brigandì, ma possiede già un invidiabile palmarès: oltre una quarantina di vittorie ottenute in ambito nazionale nelle diverse specialità di gara del kumite e del kata.

Il debutto del giovanissimo allievo nel circuito sportivo internazionale è avvenuto senza esitazioni, ripensamenti o paure, all’insegna di una singolare carica di energia e di un affinato talento che lo hanno condotto, con estrema naturalezza, a conquistare il  gradino più alto del podio.

L'atleta esegue il Kata L’atleta peloritano, dopo aver superato la fase eliminatoria, è riuscito a riscuotere il pieno consenso degli arbitri, che hanno unanimemente tributato alla sua performance del Kata “Seipai” (esercizio noto per il consistente grado di difficoltà tecnica) un punteggio decisamente elevato.
Il brillante risultato giunge a coronamento dell’eccezionale impegno elargito dal giovane talento nell’arco di un decennio: Michael Brigandì, infatti, che da ben 9 anni detiene il titolo di campione nazionale di Kata, sin da quando ha esordito sul tatami di gara (alla precoce età di 5 anni) ha rivelato una robusta tempra competitiva, che gli ha permesso di mietere vittorie in tutti gli eventi agonistici ai quali ha puntualmente partecipato.

Yoser Giannetto, Michael Brigandì  e Alessio PannuccioA rappresentare i colori della Nazionale italiana alla prestigiosa kermesse sportiva, oltre a Vito Michael Brigandì, hanno concorso altri due campioni di categoria: Alessio Pannuccio e Yoser Giannetto (rispettivamente allievi di Sensei Francesco Previti e di Sensei Vincenzo Riparare). Il Campionato, al quale hanno partecipato delegazioni di atleti provenienti, massimamente, dall’Europa dell’est, si è articolato nelle specialità di gara del KUMITE (combattimento reale) e del KATA (combattimento con un avversario immaginario); gli incontri sono stati disputati secondo il regolamento I.K.O. (full-contact) che prevede il contatto pieno.


Resta momentaneamente “rinviato”  il desiderio di affermazione dei tre giovanissimi allievi nella specialità di gara del kumite. La prova degli italiani, non esitata in alcun risultato ufficiale, è tuttavia da considerarsi ugualmente degna di menzione: i tre candidati, infatti, si sono dimostrati combattivi, sicuri e preparati sia sotto il profilo tecnico che sotto quello psicologico.

Michael Brigandì sul podio (da sinistra, Shihan T. Wakiuchi, Responsabile Nazionale del Karate Kyokushinkai e Shihan K. Gorai, Segretario  dell’Organizzazione Mondiale I.K.O. )Il loro sereno esordio, considerato che il vivaio juniores del Karate Kyokushinkai Italia abbonda di numerosi e promettenti talenti maschili e femminili (attraverso una costante “crescita” sui tatami di gara si sono formati, anche negli anni precedenti, atleti del calibro di Cinthya Graci - Sancataldese, allieva di Sensei Salvatore Crucillà - pluricampionessa italiana, due volte medaglia di bronzo ai Campionati Europei a categoria di peso, e Adriano Tripoli e Claudio Terravecchia, allievi di Sensei Giovanni Mirasole, pionieri delle competizioni internazionali juniores,

che a Parigi avevano conquistato - nella loro rispettiva divisione di kumite - il 6° e il 7° posto.